Come avviene la cancellazione di un protesto? Quali sono le modalità con cui si può finalmente uscire da questo "girone infernale" e riabilitarsi? Scopriamo qui tutte le possibilità che ci sono, in maniera chiara e semplice.
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La cancellazione protesti, ovvero l’atto con cui il proprio nome viene eliminato da tale registro, avviene in seguito a 3 eventi possibili:
- avvenuto pagamento del titolo che ha portato all’iscrizione nel registro dei protesti
- iscrizione avvenuta per illegittimità o per errore
- riabilitazione
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Cancellazione protesti per avvenuto pagamento
Se il debitore, entro 12 mesi dalla levata del protesto a causa di una cambiale o di una vaglia cambiario, ha pagato quanto dovuto, può chiedere la cancellazione del protesto dal Registro stesso. La richiesta si fa con un modulo da presentare alla Camera di commercio.
Tale modulo deve essere completato con l’originale del titolo quietanzato e dell’atto di protesto, oppure con la dichiarazione del rifiuto di pagamento. Se il debitore non riesce ad entrare in possesso del titolo protestato, può esibire una certificazione da parte di una banca che attesta l’effettivo pagamento.
Cancellazione protesti per illeggittimità o per errore
Se l’iscrizione nel registro dei protestati è avvenuta per errore, si può richiedere la cancellazione tramite istanza apposita. In questo caso l’istanza può essere presentata anche dai Pubblici Ufficiali che sono abilitati a farlo. Non appena la Camera di commercio accertata l’illegittimità o l’errore, opera di conseguenza e provvede alla cancellazione.
Entro i 12 mesi dalla levata del protesto il tribunale può fare la riabilitazione dell’iscritto al registro, ai sensi dell’art. 17 della Legge 108/96 in merito alle disposizioni contro l’usura. Quando si ha riabilitazione, gli effetti che sono stati protestati a causa del mancato pagamento possono essere cancellati. In questo caso il decreto di riabilitazione viene trasmesso all’Ufficio Protesti della Camera di commercio, il quale lo pubblica entro 10 giorni sul Registro Informatico dei Protesti. Dopo questo periodo (se nessuno si è opposto) chi ne ha diritto può chiedere la cancellazione definitiva del proprio nome dal Registro Protesti.
Riabilitazione Creditizia per la Cancellazione del Protesto, come funziona
La riabilitazione creditizia dopo un protesto bancario è un processo cruciale per ripristinare la credibilità finanziaria di un soggetto. Questo percorso, regolato dalla normativa italiana, in particolare dall’articolo 8 della legge n. 675/1977 e successive modifiche, si basa sul ripristino della reputazione creditizia, permettendo così l’accesso futuro a prestiti, crediti, carte e conti.
La procedura per l’annullamento di un protesto implica inizialmente il pagamento del debito o la risoluzione della controversia che ha causato il protesto.
Una volta saldato il debito, il debitore può richiedere alla Camera di Commercio una visura ufficiale per verificare l’esistenza di protesti a proprio carico.
Se il protesto è confermato, è possibile procedere con la richiesta formale di cancellazione.
Il tempo necessario per la cancellazione del protesto varia, ma generalmente richiede da alcuni giorni a diverse settimane dopo il pagamento del debito.
Le documentazioni necessarie includono:
- Prova del pagamento del debito (ricevuta, quietanza).
- Richiesta di cancellazione al Registro Informatico dei Protesti, da inviare tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) o direttamente alla Camera di Commercio.
- Copia di un documento di identità valido.
Una volta che il protesto è stato ufficialmente cancellato, il nome del debitore viene rimosso dai registri pubblici dei protesti, permettendo un miglioramento della propria posizione creditizia.
Benefici della cancellazione protesti
Una volta che si ha la cancellazione protesti si può tornare a chiedere finanziamenti “come prima” o si può anche andare a cercare l’apertura di un conto corrente.